Chi siete e di che cosa vi occupate?
Noi siamo una startup fiorentina a carattere familiare: abbiamo coinvolto babbo, zio, cugini e perfino nostro nonno, più qualche collaboratore esterno. Kentstrapper è nata da pochi anni e si occupa di progettazione, sviluppo e vendita di stampanti 3D opensource a basso costo.
Quali strumenti usate per il vostro lavoro?
Nel nostro laboratorio abbiamo il necessario per la produzione: dal set di cacciaviti e chiavi inglesi alla stazione saldante, dal trapano a colonna alla sega circolare per il taglio delle barre… ovviamente non possono mancare le nostre stampanti che realizzano i pezzi delle loro “sorelle”.
Ma soprattutto abbiamo la voglia e la passione.
Quale software?
Per quanto riguarda i software utilizzati per la modellazione non ce n’è uno particolare perché vanno bene tutti, basta esportare il modello nei formati Stl o Obj. Invece per gestire la stampante usiamo software opensource come slic3r per lo “slicing” e l’esportazione del G-code e Repetier host o Printer interface per il controllo della stampante e l’interpretazione del G-code che contiene i movimenti da far effettuare alla macchina.
Come migliorereste gli strumenti che usate?
Nel futuro vorremmo industrializzare il processo di realizzazione della stampante e migliorarne le caratteristiche.